Dal punto di vista della libertà di espressione e della sicurezza dei giornalisti, in Croazia il 2019 pare cominciare con i peggiori auspici. Gli ultimi giorni del 2018 hanno infatti portato due notizie preoccupanti per i reporter del Paese: prima, un portale satirico è stato condannato per aver scritto delle 'falsità' in un articolo di fantasia; poi, l'Associazione dei giornalisti croati (HND) si è vista citare in giudizio dalla televisione pubblica (HRT) che chiede 70mila euro di danni per alcuni commenti critici nei suoi confronti.
«Purtroppo, non si tratta di eccezioni, ma di un trend che si sta confermando: è sempre più frequente, per chi fa giornalismo, essere trascinato in tribunale con l'accusa di diffamazione. L'HND, che in questi giorni sta contando tutte le cause aperte nei confronti dei colleghi, anticipa ad OBCT i dati finora raccolti: 'Vi sono ad oggi più di mille processi in corso contro i giornalisti o i media croati'. E la lista non è completa», scrive in un articolo il corrispondente da Zagabria per OBC Transeuropa, Giovanni Vale.
«Discutendo con i giornalisti croati e soprattutto con chi è impegnato nei sindacati, non è raro sentirsi dire che la situazione della stampa oggi è 'peggio che negli anni Novanta'», racconta Vale.
A questo link il testo integrale dell'articolo di Giovanni Vale pubblicato dall'Osservatorio Balcani Caucaso.